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sabato 10 novembre 2012

GESU' E LA KUNDALINI

Agli albori dell'avventura umana un misterioso serpente avvoltolato intorno ad un albero tenta i pro-genitori adamitici . Da quel momento in poi seguiterà a comparire in molte altre occasioni e a chiamarsi con i nome più disparati secondo le varie tradizioni religiose e culturali  : Kundalini , Naga , Quetzalcoatl , Ouroboro , ecc.ecc...Le stesse sibille pagane si chiamavano anche "pitonesse" e vaticinavano quando kundalini ,  sotto gli effetti di "vapori aromatici , " si svegliava dentro di loro , ascendeva lungo "sushumna" (nadi=canale psicoenergetico centrale) e illuminanava   i  loro "centri di coscienza" (chakra). 


<< ......Allora l’Eterno mandò fra il popolo de’ serpenti ardenti i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono. Allora il popolo venne a Mosè e disse: ‘Abbiamo peccato, perché abbiam parlato contro l’Eterno e contro te; prega l’Eterno che allontani da noi questi serpenti’. E Mosè pregò per il popolo. E l’Eterno disse a Mosè: ‘Fatti un serpente ardente, e mettilo sopra un’antenna; e avverrà che chiunque sarà morso e lo guarderà, scamperà’. Mosè allora fece un serpente di rame e lo mise sopra un’asta ; e avveniva che, quando un serpente avea morso qualcuno, se questi guardava il serpente di rame, scampava" >> (Num. 21:4-9)

Il popolo che lascia l'Egitto , una terra che nella geografia spirituale dell'anima indica " Avidya " (Ignoranza spirituale) ; infatti in senso spirituale "uscire" dall'Egitto  significa abbandonare la "mente egoica inferiore" , liberarsi dall'ignoranza e prepararsi ad entrare nella " terra promessa " , dove scorre il "latte e il miele " che sgorga dalla vita divina del " Vero Sè " o " IO SONO " che dir si voglia . Ma lasciare l'Egitto , esodare , non è impresa senza rischi , in quanto i "morsi" degli scorpioni e dei serpenti, simboleggianti le passioni , gli attaccamenti ai vecchi stili di vita consolidati in comportamenti duri a morire , rendono la via verso la libertà dal piccolo/ego/faraone molto ardua e irta di pericoli  e difficoltà, che anzi molto spesso procurano la perdita stessa della vita .

Quello uscito dall'Egitto è un popolo raccogliticcio di famiglie , composto per lo più di lavoratori che oggi chiameremmo una "compagnia low coast " , alle dipendenze di un "padrone " dispotico e tiranno , il faraone appunto , che li costringeva a turni massacranti di lavoro  , malnutriti e vessati come i proletari sfruttati di ogni tempo . Ancora oggi morta parte del cosìdetto mondo civilizzato ha i suoi Egitti con i relativi tiranni , magari nelle vesti di manager e multinazionali , ma il prodotto non cambia .
Quando uscì dall'Egitto , quel manipolo di sbandati  non si chiamava ancora l"Israele " che sarebbe divenuto in seguito , era solo un agglomerato umano confuso al seguito di Mosè , il condottiero , la guida che diede loro la legge e li fece nascere come popolo purificato da quaranta anni di deserto , la migliore cura per l'ego/faraone , il deserto è insopportabile per lui e per i suoi viziosi attaccamenti .

Nel deserto quell'armata Brancaleone ante litteram viene drammaticamente educata ( educare = dal latino ex ducere = trarre fuori da ) tratta fuori dalle sue errate convinzioni che occludevano il suo "Ajina chakra" (terzo occhio) e che la costringevano nei piani "coscienziali" di una vita egoica e istintuale ( i primi tre chakra , muladhara , svadisthana , manipura ) in particolare le sue radici (mula) erano attaccate a una terra di ignoranza crassa . Non si confonda questa terra con quella geografica di una civiltà , quella egizia , che era dotata di una grande "conoscenza " metafisica , sarebbe un errore imperdonabile.
Erano , quegli ebrei , "uomini in cattività" , cioè : schiavi ( = captivi ) della loro dimensione interiore di ignoranza spirituale . Appena usciti nel deserto le loro passioni non dominate cominciarono subito a "morderli" al punto tale che molti di essi morivano e quindi i vivi si rivolsero a Mosè per chiedere aiuto e questi (Mosè) "girò" la richiesta a Dio stesso il quale lo invitò a fabbricare un "serpente di rame " e a porlo in alto "fissato" su un'asta , chi avesse guardato verso quel serpente si sarebbe salvato .
Fintanto che il " serpente / Kundalini" strisciava sulla terra i suoi morsi erano letali , ma posto in Ajina chakra , esso donava la "salvezza " ( dal latino = salus = salute = guarigione ).

Nel deserto Yavhè raddrizza la "schiena" a quel popolo riottoso , da loro una Legge ( = Dharma) senza la quale è impossibile costituire qualsiasi comunità , i precetti ( Yama ) e i divieti (Niyama) verbalizzati dalla voce "paterna" (maschile - Yang ) diventano le norme che cambiano le "sinapsi" cerebrali che si erano costituite nella "cattività" . Nel deserto un manipolo di uomini/donne sbandati passa dalla "molteplicità" all'Unità , seguendo il percorso ascendente della Kundalini divina , che lo porterà alla "Risurrezione" .



<< Come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna» (Gv 3,14-15).

 Circa tremila anni dopo Gesù ricordò quell'episodio annunciando la sua prossima "passione" sulla croce , egli assimilava sè stesso a quel serpente , che avrebbe procurato non solo la salvezza , ma addirittura la vita eterna ; infatti avrebbe "fissato" quel serpente / kundalini ( "mercurio volatile" degli alchimisti ) sul legno della croce , con i " chiodi " della volontà (= Icchà) e con il "fuoco dello Spirito " (= zolfo degli alchimisti) . Una volta ri-portata in alto ( Ajina chakra ) la kundalini dal "potere serpentino" del Cristo , essa (kundalini) avrebbe a sua volta "verticalizzato" lo sguardo dell'umanità persa nella "molteplicità" ( polvere = in ebraico afar ) degli "idoli" con cui si era identificata a causa della mente egoica inferiore e cos' ri-guadagnato il suo "Eden" , la "terra promessa" , l'eternità delle vette immacolate in cui regna soovrano l'IO SONO , l'oro degli alchimisti .

E' in virtù di questo "potere serpentino" che il Cristo opera i miracoli . Quando Egli incontra gli ammalati nello spirito , nell'anima , nel corpo , Egli sa benissimo che essi hanno sofferto del "morso dei serpenti " delle passioni sub-umane , sa benissimo chi è il loro "faraone interiore" , che è il primo a riconoscerlo ; infatti i dotti sacerdoti che avevano studiato le scritture non lo riconobbero , al contrario gli " ASURA " (= esseri ottenebrati = indemoniati ..... leggi mio blog in merito ) appena lo incontravano lo riconoscevano subito: < Che sei venuto a fare tra noi ? Vuoi forse rovinarci Figlio di Dio  ? > . Il potere serpentino del Cristo è insopportabile per gli Asura , non ne sopportano la forte potenza vibratoria . Le guarigioni miracolose di Gesù sono dovute alla forte potenza vibratoria della sua "PAROLA" che risveglia la kundalini del malato/a dal suo ipnotico sonno "tamasico" (leggi mio blog sui guna ) . Il riflesso di questo risveglio produce una immediata "guarigione" : < Gli storpi camminano, i ciechi ri-acquistano la vista , i sordi odono .....> . 

Gesù conferma il completo dominio della Kundalini con il miracolo della risurrezione di Lazzaro : << E detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare >> , quella stessa voce che aveva tuonato  nel deserto per far ri-alzare e verticalizzare la kundalini di un popolo ri-piegato su stesso ora fa ri-salire la kundalini di Lazzaro . Mentre però nel deserto il popolo aveva sentito solo la "voce" forte , maschile , yang , paterna del Padre , ora Lazzaro insieme alla voce maschile , sente anche la voce femminile , yin , materna ; infatti << Gesù pianse davanti alla tomba dell'amico>> . Il maschile e il femminile ri-unificati innalzano la kundalini verso la luce , verso il cielo , la "pietra" di ignoranza (avidya) che occludeva l'ingresso della tomba in cui kundalini giaceva (muladhara) viene sollevata , scardinata e lazzaro può ri-sorgere a nuova vita , è un "ri-nato" ,  tanti cristiani venuti dopo di lui si chiameranno Renato , appunto perchè ri-nati , Re-Natus , cioè  nato come RE , e quindi  "re-integrato" , ovvero re-instaurato  nel suo stato "regale"originario  , perchè ontologicamente l'uomo/donna è "figlio/a di Dio " cioè : un RE !

Fintanto che la kundalini giace prigioniera nel muladhara dell'uomo/donna , costui/costei è prigioniero/a, schiavo del suo ego/faraone tiranno , come quel popolo che cinquemila anni orsono , in piena notte , al culmine del suo dramma interiore non decise di abbandonare quel luogo di oscurità e di sofferenza , come il "figliol prodigo" della nota parabola , che ridotto a < mangiare insieme ai porci le ghiande > non decise in cuor suo di < alzarsi e andare da suo padre > .Quella notte la sua kundalini si "elevò " o lo portò verso "nuove terre e nuovi cieli " , questa è l'Apocalisse , la ri-velazione del " Figlio dell'Uomo " , che ognuno/a si porta dentro e che aspetta di essere avvolto dalle "spire" del potere serpentino per risplendere nella sua gloriosa luce , rispondendo a quella misteriosa chiamata : <<Lazzaro alzati , vieni fuori >> !



OM shanti

Yogacharya Eknathananda