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sabato 21 aprile 2012

LO YOGA DEL VIRAT GIACOBBE....UN REFRAMING AVVENTUROSO

Giacobbe (ebraico יעקב: Yaʿaqov o Ya'ãqōb, greco antico ᾿Ιακώβ, latino Iacob, arabo Yaʿqūb)[1][2]significa "il soppiantatore".[3] Il nome deriva da ageb ossia "tallone", "calcagno" e più specificamente "afferrare per il calcagno o soppiantare"; fu chiamato così poiché, «al momento del parto, teneva con la mano il calcagno del fratello gemello [Genesi 25, 26], nato per primo e quindi destinatario del diritto di primogenitura.»[4] È uno dei Padri dell'Ebraismo nonché eroe eponimo del popolo di Israele: infatti venne soprannominato da JHWH stesso "Israele" in quanto "lottò col Signore e vinse", dalla radice shr, lottare, ed El, Signore. Le sue vicende sono narrate nel libro della Genesi (25, 24 - 49, 33).







Giacobbe , figlio insieme al gemello e primogenito Esaù del pio Isacco , già alla nascita mostra il suo "bigliettino da visita" di intraprendente "bricoleur" , imbroglioncello , il "soppiantaore" , usurpatore , tale è il significato del suo nome che contiene anche il termine (ageb in ebraico) "calcagna" ; infatti nasce attaccato al tallone di suo fratello , insomma uno che nella vita si organizza per "sfruttare" la scia "energetica" aperta da altri e piazzare il colpo risolutivo al momento giusto , aiutato anche da una madre, Rebecca , manipolatrice e compiacente nei suoi confronti al punto tale di organizzare una vera "sola" a danno del marito , Isacco , e del primogenito , Esaù , sottraendo a questo ultimo la "primogenitura" ( atto importantissimo nella vita ebraica in cui la benedizione del patriarca trasferiva tutti i beni materiali e spirituali tramite l'imposizione delle mani sulla testa del primo figlio con tanto di bene-dizione ) .

Giacobbe ( Yin)  , a differenza del forzuto e irsuto fratello Esaù  (Yang) presenta caratteristiche più femminili ; infatti sta volentieri "dentro" (meditazione) casa a differenza del fratello che è sempre "fuori" a caccia  , consuma meno energie "maschili" , dissipate invece da Esaù , che per questo affaticato e affamato vende la sua "primogenitura" a Giacobbe per un "piatto di lenticchie" , che si sa , contengono molto ferro che serve a sviluppare l'emoglobina che cattura l'ossigeno e rende più spedite le sue corse dietro gli animali e le donne ; insomma l'uno ( Giacobbe) è la mente e l'altro (Esaù) il braccio .


I due , come in tutti i mitemi di parti gemellari , fanno " a pugni" già dentro la pancia " della madre pre-figurando quella "lotta interiore" che caratterizza ogni esistenza umana e che viene raccontata in tante fiabe , racconti mitici , saghe , riguardanti i Sura ( uomini illuminati) e gli Asura ( uomini ottenebrati)  ecc...ecc....in cui l'eroe ( Virat) affronta combattimenti a non finire con "draghi" terrificanti per ri-unirsi con il suo "femminile" , la principessa rinchiusa nel castello . I draghi fuori dal linguaggio mitico , rappresentano l"OMBRA" junghiana , quella "zona psichica" inconscia in grado di provocare veri e propri "diluvi universali" e "individuali" quando si muove . 


Ogni uomo/donna nel suo percorso esistenziale prima o poi , come Giacobbe , si troverà ad incontrarla (l'ombra)  ; infatti Giacobbe nella famosa notte passata sulla riva del torrente Jabbok ( quasi un anagramma del suo nome ) la incontrerà nelle vesti di un misterioso essere alato , un angelo ( sephirot di Dio ) , intraprenderà una furiosa lotta , dalla quale uscirà "sciancato" e zoppicante , ma con un nome nuovo : ISRAELE ! (Combattente di Dio) . Il nome nuovo coincide anche con l'inizio di un nuovo karma , quello vecchio è estinto !


IL bricconcello Giacobbe lascia la sua casa ( Muladhara chakra ) , sulla spinta di una altra "ombra" minacciosa , il fratello Esaù , e si era reca in una terra straniera in esilio , assumendo l'archetipo dell'orfano , dopo essere stato "rischiosamente" il  "cocco di mamma" Rebecca ; lavora presso il proprietario terriero Labano del quale sposa due figlie , Lia e Rachele ( Svadisthana chakra) ,  re-integrando le sue parti "femminili" , fino ad allora gestite pericolosamente dalla madre ;  svolge mansioni di pastore ( Manipura chakra )  , re-integrando le sue "greggi animali" interiori e dominando quindi i suoi istinti e la sua passionalità ; infine genera dodici figli ( le dodici tribù di Israele) si trasforma definitivamente in padre , sviluppando affettività e generosità . Ora Giacobbe ha raggiunto l'quilibrio del maschile e del femminile in se , ora può fare ritorno nella sua terra ; infatti la terra promessa ( Erez Israel ) è il luogo di residenza del " VERO SE " , da cui lui , piccolo/se/egoico identificato più con le creature che con il creatore , si era allontanato .


Gli mancava ancora l'incontro con un'altra " OMBRA" di se stesso , quella del fratello Esaù che lo attendeva minaccioso . Giacobbe tenta ancora una volta qualche trucchetto del suo ampio repertorio cercando di imbonirselo con qualche vistosa regalia , ma non funziona. Allora quando incontra Esaù si prostra davanti a lui con queste parole : < HO VISTO IL TUO VOLTO COME SI VEDE IL VOLTO DI DIO E TU MI SEI VENUTO INCONTRO CON BENEVOLENZA > . Il capolavoro di questa frase rivela profonda intuizione di Giacobbe , ormai Israele , e cioè : nell'oscurità , in quel lato terrifico e tenebroso affrontato in tante lotte , Dio gli è venuto sempre incontro. Questi incontri "forti" hanno fatto maturare in lui l'uomo, il padre . 
In tutte e due le "ombre " , quella dell'angelo e quella del fratello , egli ha incontrato Dio in se stesso . Dio ci viene incontro non soltanto nella luce , ma anche , e soprattutto nella oscurità. Chi incontra la propria ombra , non si contenterà più di immagini di Dio troppo piatte, ingenue , sdolcinate , melliflue ; Dio non è solo dolce , delicato , ma anche uno che afferra , che ferisce e Giacobbe ne sa qualche cosa , specialmente il suo femore che viene slogato da un colpo dell'angelo e che gli ebrei ricordano togliendo il "nervo sciatico" alle bestie che utilizzano per il pasto Kosher.


In una società moderna di padri vacanti e di "cocchi di mamma" sempre più numerosi , Giacobbe si pone come figura di padre ideale , che assicura ai propri figli il rifornimento rassicurante della componente maschile , in cui i figli vogliono vedere l'uomo che lotta con loro e non l'uomo d'affari che vive la sua energia solo al di fuori ed in famiglia vuole trovare solo tranquillità . Perchè tutto ciò concorre a rafforzare la " spina dorsale" insegnando a prendersi le proprie responsabilità . Padre lo diventa solo chi si lascia mostrare dai propri figli il loro lato ombra , esponendosi alla propria impotenza si fa loro vicino per rafforzarli  , quando accade , nei loro fallimenti e momenti di oscurità , che fanno parte del loro incontro con la propria ombra , dentro la quale li attende il Padre Misericordioso , che sull'uscio di casa attende il " figliol prodigo" , ormai alla fine del suo REFRAMING.....E' tornato a casa , come Giacobbe , ormai uomo e padre maturo , Israele , città dove dimora il VERBO e Dio circola liberamente per le strade del corpo (nadi) e dell'anima (atma) !|


Yogacharya Eknathananda

venerdì 20 aprile 2012

ISACCO.....UNA VITA SENZA REFRAMING

Isacco  , figlio unico di una coppia di genitori anziani , Abramo e Sara , si presenta alla ribalta della storia biblica privo della grande cornice teologica che ha caratterizzato invece  il rapporto del padre con il Signore suo Dio ; infatti di non ci rimangono tracce di colloqui con il Signore , nè tanto meno particolari preghiere , Isacco non è angustiato dalla ricerca spirituale così intensa invece  nel suo genitore . E' il figlio in ombra di un padre protagonista ! Raramente se ne ascolta la voce , addirittura neanche sceglie la moglie , Rebecca , scelta in sua vece dal padre appunto . Ha tutte le caratteristiche , dell'archetipo dell'orfano , di quei figli che crescono all'ombra di padri "pellegrini" , sempre in giro nel mondo , molto spesso " uomini di potere " politico , economico , fuori casa , quanto deboli o "imprendibili" fra le mura domestiche , frequentate molto raramente , di quegli uomini che si accorgono dei figli solo quando sono divenuti grandi , ma ormai è troppo tardi . 


Per cui questi figli molto spesso ri-cercano l'autorità paterna appellandosi ad istituzioni "forti" , dogmatiche , o rifugiandosi al seguito di sedicenti guru o riparando all'ombra di una spiritualità religiosa istituzionale vissuta come riparo alle proprie insicurezze ed evitando di accollarsi scelte di responsabilità troppo impegnative , cause queste che ai nostri giorni fanno parlare di "latitanza" della figura paterna e di figli sempre più numerosi "orfani" che si aggirano di notte per le strade con le "bottigliette" in mano . 


Isacco non ha un"caratteraccio" , anzi non ha proprio carattere , senza ne sta nel suo cantuccio in casa , non esce mai , non ha l"energia maschile" (yang) , il padre non gli l'ha trasmessa , non ne aveva il tempo . Isacco genera  due figli maschi ,  Esaù , il primogenito , molto maschile , verso cui va la sua indubitabile ammirazione , Esaù in fondo è il suo "lato ombra" , il cacciatore , il guerriero , archetipo che non ha mai potuto esprimere con il suo padre Abramo , che addirittura lo aveva messo su una pira per sacrificarlo su richiesta del suo Dio , e sicuramente qualche segno indelebile questo tremendo episodio lo ha lasciato nella sua psiche di fanciullo ; il secondogenito Giacobbe , più femminile (yin) , sempre a casa , intellettuale , vero "cocco" di mamma , Rebecca , che ne inventa di tutti i colori , manipolando in ogni modo il povero Isacco , pur di far pervenire i benefici della primogenitura all'adorato Giacobbe , che poi diventerà Israele  .

Isacco è un vero strumento di manipolazione della moglie Rebecca , in fondo rimane nel suo ruolo di vittima sacrificale in cui lo ha configurato il padre ,  un uomo  senza iniziativa , incapace di dare forma , cornice (frame) , alla propria vita . Era accaduto già con sua madre , Sara , che aveva imposto ad Abramo la cacciata del fratellastro Ismaele , che si portò nel deserto anche una parte "ombra" di Isacco , che non avrebbe mai più potuto vivere . Si era aperta con Ismaele una conflittualità ( da Ismaele guarda caso discendono gli attuali arabi sempre in conflitto con Israele) , che sarebbe poi ri-affiorata nel rapporto dei figli , Esaù e Giacobbe , che appena concepiti nel grembo di Rebecca già facevano a pugni e litigavano . Nel finale di vita , alla sua morte , però Isacco ebbe la soddisfazione di ri-vedere ri-appacificati i due fratelli e potè chiudere gli occhi in pace.

La vita di Isacco è "lineare" , non  presenta scossoni , si limitò al ruolo assegnatogli cercando di svolgerlo nel migliore dei modi  , una vita che oggi definiremmo piatta , resa animata solo dalle trame imbastite da Rebecca per imporre Giacobbe , l'imbroglioncello che nasce attaccato alle "calcagna" del fratello , di qui l'etimologia del suo nome .

Nella vita di Isacco non registra alcun " REFRAMING" che ci permetta di vederlo sotto un aspetto diverso , rimane orfano , mai veramente padre , e ciò anche sicuramente dovuto al suo rapporto con Rebecca , una moglie che altri hanno scelto per lui , ma non da lui scelta, il che toglie ad ogni rapporto quella grande possibilità "alchemica" costituita dall'amore , in mancanza del quale non si innesta quel rapporto erotico e trasformante necessario ad ogni relazione sentimentale che si rispetti e che permette anche quella sottile lotta tra i sessi che  rende il rapporto vivo e vivace , per cui il maschile ed il femminile si confrontano , lottano , si arricchiscono.

Mancano in Isacco totalmente l'archetipo del guerriero , dell'amante , rimane (Isacco)  intrappolato in quello dell'innocente e dell'orfano . Ci penserà Giacobbe a ri-appropriarsi delle energie maschili sopite nel  padre !
Isacco non ha avuto la possibilità di formarsi un "ego" robusto come il padre Abramo , provato da tante lotte e vicissitudini . E' significativo che egli muoia nella stessa terra in cui è nato , non muove guerre , muore in pace , fedele alla parte che gli è stata assegnata ; in fondo non aveva bisogno di un REFRAMING , essendo concepito già divino nel "grembo" della madre Sara ( il suo nome significa in ebraico " sorriso di Dio " ) , egli nasce già come " Vero Se " , non ha bisogno di maschere , si nutre di "silenzio" (muni) , è amabile , desidera servire Dio nel rispetto della tradizione (= Dharma) ; è perfettamente "obbediente " a conferma che il REFRAMING è necessario per coloro che finiscono , fuori-strada , fuori " dharma " , e cadono nella ignoranza spirituale ( Avidya) .  


La " terra promessa " , quella da cui non si è mai allontanato , e in cui muore , è il luogo della " COSCIENZA DIVINA " , e solo il " VERO SE' " e coloro nei quali è realizzato possono " abitarvi " , tutte le altre terre sono abitate da AVIDYA ( = Ignoranza spirituale) , lì regnano incontrastati gli "asura " ( = demoni ) "figli della cecità spirituale , uomini-ombra, sudditi vessati del piccolo/ego/erode/faraone !

Yogacharya Eknathananda

mercoledì 4 aprile 2012

SALOMONE........IL TRAMONTO SENZA REFRAMING


Salomone (in ebraico: שְׁלֹמֹה, moderno Šəlomo o Šlomo, antico Šəlōmōh; in arabo: سليمانSulaymān; in greco: Σαλωμων; in latinoSalomon) è stato, secondo la Bibbia, il terzo re d'Israele, successore di Re Davide.
Il suo regno è datato circa dal 970 al 930 a.C. e fu l'ultimo dei Re del regno unificato di Giuda e Israele.
Secondo il racconto biblico era figlio del Re Davide e Bath-Sheba (Betsabea), che era stata moglie di Uria l'Ittita (Uria l'Eteo).
Il suo regno viene considerato dagli ebrei come un'età ideale, simile a quella del periodo augusteo a Roma. La sua saggezza, descritta nella Bibbia, è considerata proverbiale.. Durante la sua reggenza venne costruito il Tempio di Salomone, che divenne leggendario per le sue molteplici valenze simboliche.

«Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. ( 1RE 8,23)

Con questa bellissima preghiera Salomone , figlio di Davide e terzo re d'Israele , inizia la sua storia di sovrano illuminato . La preghiera prosegue con una intensità crescente al culmine della quale Salomone non chiede per sè una lunga vita , ricchezze e quant'altro ma semplicemente la concessione da parte del Signore della Sapienza , che il Signore gli accorderà in tale abbondanza che Salomone passerà proverbialmente alla storia ; infatti sarà ricordata in eterno come la " SAGGEZZA DI RE SALOMONE ".
Salomone sale alla ribalta della storia archetipo del " sovrano saggio " , i suoi giudizi sono per l'appunto "salomonici" , cioè : giusti !
Famoso quello ( giudizio) delle due madri che rivendicano la maternità entrambi dello stesso bambino e Salomone con uno stratagemma esemplare riesce a identificare la madre vera e di conseguenza quella falsa.

Salomone oltre all'archetipo del "sovrano" , ri-veste anche quello dell"Amante " ; infatti la sua vita "amorosa " è costellata di numerose donne , che però alla fine diventeranno pure troppe , per giunta molte di estrazione pagana , che lo costringeranno a "simpatizzare" per i loro culti , stranieri , pagani , profittando anche della sua incipiente senilità . Cosa che farà adirare il Signore al punto tale che lo minaccerà di rovina ed in effetti il regno d'Israele , dopo la sua morte , si dividerà in due : il regno del nord (Giuda ) e il regno del sud ( Israele ). La divisione (dvaita) interiore di Salomone si rifletterà nella divisione esteriore del suo regno.

Salomone è un figlio d"arte" , uno che nasce bene , già figlio di re , anche se da una relazione adulterina ; infatti la madre è quella Betsabea di cui Davide , invaghitosi , farà uccidere il marito , Huria l'Hittita . Salomone è l'archetipo dell"Amante" , ma non è "guerriero" come suo padre Davide , non ha lottato per ottenere il regno , è partito dall'alto ( Ajina chakra ) , mentre suo padre è partito dal basso ( muladhara chakra ) ; infatti era stato scelto dal Signore mentre pascolava le mucche . Non ha percorso  (Salomone ) la carriera militare , non ha compiuto scontri fisici , maschili , ha sviluppato il suo "lato femminile" ; infatti il saggio sovrano è anche poeta , scrive numerosi salmi , addirittura un intero libro , " Il Cantico dei Cantici " , il " Qoelet "o " Ecclesiaste" , ecc...ecc.... cosa che rende il suo fascinoso carisma particolarmente gradito e attraente  all'elemento femminile . La Sapienza di Salomone è così "attraente" da ri-svegliare la "Kundalini" ( =Coscienza Cosmica) di una Regina , quella di Saba , che lo gratificherà con il dono di numerose ricchezze . Insomma il nostro , oltre ad essere un sovrano saggio , è anche un mago d'incantesimi , un archetipo che non può mancare accanto a quello del re.


Il padre (di Salomone) re Davide , oltre all'archetipo dell'amante aveva incarnato precedentemente quello del guerriero e ancor prima quello del " CERCATORE " ; infatti faceva il mandriano e per finire a diventare un re deve senz'altro aver fatto un bel percorso "iniziatico" passando attraverso "cotture" proprie di ogni archetipo . Il "cercatore" e l"amante" sono due archetipi congiunti , all'amante occorre l'energia del cercatore , viceversa al cercatore occorre la passionalità (tapas) e lo stimolo dell'amante.
Entrambi congiunti i due archetipi conducono al "raggiungimento" della " Terra Promessa" , ovvero dell'identità , mèta agognata di ogni ricerca spirituale e materiale . Il cercatore senza l'amante si perde facilmente nel labirinto illusorio di richiami esistenziali diversi , fonte alla lunga di vere e proprie ossessioni . L'amante senza il cercatore , finisce per "ristagnare" abbandonandosi nella braccia illusorie e incantatorie di Maya . Un pò come era accaduto ad Ulisse che rischiò di fermarsi presso la ninfa Calipso  per sempre , attratto dalla illusione della immortalità . O ancora peggio per i suoi compagni istupiditi dalla droga dei fiori di loto o trasformati in porci dalle arti di Maya/Circe .


Salomone , rivestì inoltre l'archetipo del " Saggio " , nessuno , dopo di lui , raggiunse quel vertice di saggezza di cui il Signore lo aveva dotato , eppure un cotale saggio naufragò nella sua maturità , vittima e preda al tempo stesso di quella sindrome del "sessantenne" che affligge gli uomini/maschi di ogni tempo , avviluppati nelle spire incantatrici di Maya/Circe , che conosce bene i suoi polli ; infatti l'avvicinarsi della morte , unitamente al raggiungimento di un certo benessere sociale ed economico (sovranità) , insieme all'aumentato prestigio e potere economico , rendono questa tipologia maschile "attraente" per le maye/circe in cerca di "sistemazione" . Poi l'industria farmaceutica , fiutato il business , ci aggiunge di suo con l'aiutino  fisico di prodotti tipo "viagra" , "cialis" e quant'altro ,...ecc..ecc...Il danno di questi prodotti , analogamente agli ormoni per le donne per ritardare la meno pausa , fa si che che la sessualità sia forzosamente relegata nei chakra istintuali inferiori e quindi non possa ri-salire lungo "sushumna" per raggiungere i "piani alti " della coscienza , chakra superiori . Il significato del "cobra" (buja) che compare sulla fronte del faraone , vuole significare proprio la "trascendenza" della Kundalini che procura la "illuminazione" e quindi la saggezza , la sovranità .


Salomone naufraga e con lui anche il suo regno che andrà diviso tra i figli in lotta fra loro , ma non a causa di aver amato troppe donne , bisogna sfatare questo luogo comune troppo spesso asservito alle logiche di potere  di religioni artatamente male interpretate , ma a causa di aver cercato nelle donne la sua " dea " redentrice , in questo consiste il peccato di "idolatria" addebitatogli da Dio ; infatti la sua sessualità , il suo esercizio non sono mai ritenuti nel contesto biblico un fattore di peccato , semmai l'intenzione che vi si nasconde dietro . L'eros , l'amore , la sessualità , non possono essere disgiunti da un verace rapporto con Dio ; l'amore terreno non è un contesto isolato dal divino , ma un reale "portale" d'accesso alla "trascendenza" , questa è la reale esperienza "tantrica" dello Yoga , perseguire l'unione del maschile con il femminile , conduce alla esperienza del " Samadhi" , unione suprema , definitiva divinizzazione dell'uomo e della donna .


L'amante è l'archetipo dell'uomo maturo . L'uomo superficiale sogna l'amore come fuga dalla realtà , oppure lo nega ( l'amore) per paura di subire una "trasformazione" inevitabile . Salomone alla fine della sua storia , pur dotato di tanta saggezza , cade nell'idolatria (=latros in greco = culto ad altri dei) , manca l'obiettivo reale , la sua "ontologizzazione" , mèta di ogni uomo/donna , che consiste , secondo Jung , nella "integrazione" della propria anima ; infatti secondo Jung l'anima è il "lato femminile" nell'uomo/donna. Il vero amante ha anche un rapporto di tenerezza con la sua propria anima ; infatti sente che ha capacità di amare , di dare e ricevere amore , simpatia , tenerezza . Senza l'anima l'uomo/donna inaridisce e solo se egli/lei sa integrare la propria anima diviene interamente uomo/donna ( in ebraico : ish/ishà).


L'anima non integrata si mostra secondo Jung nell'umore variabile dell'uomo , nella sua lunaticità , egli non ha integrato il suo "lato ombra" , il suo versante  oscuro , che spesso si trasforma in una "maschera" , spacciata come vera al mondo circostante e diventa infine la sua prigione , tanto che l'amante , malconcio , si lascia abbindolare e manipolare dalle donne , con cui non è riuscito a stabilire un maturo rapporto . L'integrazione dll'anima , per Jung , è il vero "capolavoro" che l'uomo deve conseguire . Nelle fiabe alla fine del cammino percorso dall'eroe , ci sta sempre l'unione con la sposa . Il vero amore diventa possibile solo se l'eroe incontra la propria ombra, se si espone ai pericoli e si lascia chiamare da Dio al suo compito . Perchè l'amore possa riuscire è necessario un sincero incontro con se stessi e l'esperienza delle altezze e delle profondità .


Salomone non riesce nell'intento ...il suo REFRAMING è fallito , anzi non ha mai avuto inizio !


Yogacharya Eknathananda