Powered By Blogger

mercoledì 14 dicembre 2011

GIONA...UN REFRAMING FORZATO



                                              
Giona , un archetipo interessante , non nasce profeta , lo diventerà , costretto da Dio , in seguito , mentre inizialmente si presenta come l’archetipo del “ furbastro “ , un personaggio dotato di “ humor “ , che ha lasciato l’impressione che anche Dio sia dotato di “ humor “ , ma potrebbe non essere così ? Dal momento che anche Giona è una sua creatura , e come dice il detto  :  talis pater , talis filius !. 

Quella di Giona non è una storia a fosche tinte , di quelle che disegnano una spiritualità drammatica, tipica di tante altre storie bibliche , p.e. come quella  drammatica  di Geremia , o quella visionaria di Ezechiele ,...ecc...ecc....al contrario è una storia che si manifesta in un quotidiano anche con accenti fantastici , ma un quotidiano senza il “ pathos “ proprio di tante altre chiamate ; ma vediamo in breve la storia .

Giona riceve l’incarico da Dio di andare nella città “ pagana “ di Ninive ( quindi non ebrea ) e di predicare che incombe sulla città il giudizio divino di punizione . Giona si schernisce ( ignora che : < Vocatus o non vocatus , Deus qui in te est aderit > cioè < chiamato o non chiamato , il tuo Dio interiore ti raggiungerà > ) , e da ultimo si da a gambe , salta sulla prima nave in partenza e cerca di riparare in Spagna ( città di Tarsis ). Con il Signore non c’è nulla da fare però , la nave sarà colta da una tempesta ( indovina chi l’ha scatenata ? )
i marinai scoprono che lui era un ebreo , quindi uno straniero e lo gettano in mare , la tempesta si placa , ma G. viene ingoiato da un pesce ( non ricorda un pò Pinocchio ? ) , poi dopo tre giorni risputato fuori ( tre giorni , quanti ne passa Cristo nella tomba prima di risorgere ) e capisce che ha poche chance , quindi raggiunge Ninive ed annuncia loro : <Appena 40 giorni e Ninive sarà distrutta >  e cosa accade ? Incredibile gli abitanti si convertono ! E per primo ad allibire è proprio il “ furbetto del quartierino “ si proprio lui , che di fronte a tanto chiede al Signore , pensate , di morire : < ...Signore toglimi la vita , è meglio per me morire che vivere > ( ma è furbastro , non diamogli peso , neanche Dio gliene da ) .

 La sua ira assume qualcosa di grottesco , di umoristica , Giona fa la parte di un attore comico , che si vela di tristezza quando le cose vanno magnificamente bene , la storia prosegue con altre amene situazioni , che evidenziano come l’umorismo e l’ironia fanno bene all’anima nelle sue relazioni con Dio  , troppo spesso appesantito da libri di spiritualità traspiranti eccessivo pathos ed a smantellare molta spiritualità New age che si prende eccessivamente sul serio .

L’archetipo del birbone trova espressione anche nelle figure di animale come  il gatto e la volpe , il coyote Willie , ecc...che popolano tante nostre fiabe e che ci aiutano a riconoscere i nostri istinti animali ; infatti chi rinnega il suo lato “ombra” animale viene poi raggiunto da esso e molto spesso gli animali “ birboni “ insegnano la saggezza !

Altre volte il “ birbone “ compare in forma d’uomo per smatellare il nostro lato “ ombra “ , magari proprio nel momento che stiamo per identificarci con il nostro ruolo . In fondo il “ birbone “ , giullare , è una “ figura spirituale “ , che ci preserva l’ego da eccessivi “ rigonfiamenti “ , è questa la causa per cui i regimi totalitari non amano la “ satira “ ! Ed anche la religione ha bisogno di buffoni per non deviare in un eccessivo tradizionalismo .
Presso i Greci l’imbroglioncello si vestiva con i panni Hermes , che appena nato rubò i buoi a suo fratello Apollo , che accuserà Hermes di quel tiro mancino , ma Hermes si trasformerà in un bambino innocente perchè la sua caratteristica ed abilità è quella di mutare forma ed aspetto ; infatti i latini lo chiamavano “ Mercurio “ , volatile e cangiante come quel metallo , chi entra in contatto con il proprio Hermes interiore si caratterizza per scaltrezza , astuzia , e mutevolezza della forma esteriore , un vero attore !

Come ogni archetipo che si rispetti anche Hermes ha due lati . Chi è dominato da questo archetipo diventa un ladro pieno di fantasia o un astuto ingannatore , però Hermes era anche “ psicopompo “ , guida delle anime , di cui ne conosce bene gli inrighi , ed è l’unico che attraversa tutti e tre i regni , celeste , terrestre ed infero ; infatti discende nel profondo dell’Ade  , cioè nel proprio mondo ombra , per portare in “ Luce “ tutto ciò che giace nascosto nel nostro profondo .

E’ questo il vero e proprio significato del “ furfante divino “ : che in maniera umoristica ci svela la nostra verità e ci da il coraggio di scendere con “ umiltà “ ( = humus = terra ) nel regno d’ombra della nostra anima , per portare alla luce tutto ciò che preferiremmo “ ri-muovere “.

Quante volte nel quotidiano la tensione di una situazione esacerbata viene “ sdrammatizzata “ attraverso una barzelletta o un racconto umoristico , che , a volte , vanno a colpire donne e uomini potenti , per il bisogno di non prendere la vita troppo sul serio ed uscir così fuori dal duro mondo del lavoro o dal pathos di una spiritualità troppo esagerata ; insomma dell’esser uomo fa parte , a ragione , l’umorismo e l’uomo ha bisogno del birbone in sè per vivere sereno in questo mondo , altrimenti rischierebbe di rimanere catturato dentro l’ira !

Ma naturalmente anche il birbone ha il suo lato ombra. Egli può buttare tutto in risata ed infischiarsene di qualsiasi responsabilità ; quindi c’è bisogno di entrambi i poli : la prontezza a combattere contro ogni ingiustizia ed al tempo stesso la libertà interiore nei confronti di tutto . Lo smascheramento spesso nasconde più forza che non lanciarsi alla carica con violenza ; infatti chi smaschera ciò che è ingiusto gli sottrae più potere , quindi la funzione critica del buffone smaschera il pathos come tentativo di manipolare gli uomini.

La presenza nel ventre oscuro di Giona simboleggia la " NIGREDO " alchemica , quella fase di dissoluzione della materia che " macera " , per far posto alla nuova " forma " ( = Rupa ) , alla forma celeste ( = Svarupa = forma celeste ) , preludio inevitabile di ogni " ri-nascita " spirituale . Giona non nasce profeta , ma lo diventa , assumendo una nuova forma mentis . Gli incontri con la divinità sono così , se non c'è trasformazione ( REFRAMING ) , non c'è reale incontro . Nel caso di Giona , si può dire che il Reframing non se lo è cercato , ma è Dio che lo è andato a cercare , lo ha snidato , lo ha costretto. Giona viveva rannicchiato in se stesso , nelle sue piccole furberie , tranquillo nel " muladhara chakra " . Dio è sceso nei suoi inferi , fin nel muladhara , per portarlo in cielo nello Ajina chakra , centro della "Viveka" ( = retta visione ) , attraverso l'oceano tempestoso delle passioni rappresentato dalle acque del mare di svadisthana cakra , in cui il "Virat" ( eroe spirituale ) prende posto del furbetto , come il bambino Pinocchio prende il posto del vecchio burattino .

Consiglio ? Portatevi sempre  dietro il birbante buffone , farà bene al vostro fegato ! E poi non dimenticate che proprio il Signore Gesù ha citato Giona come “ unico segno “ che sarà dato agli increduli e se amate il giardinaggio , piantate una bella pianta di “ ricino “ vi insegnerà molte cose !

 Yogacharya Eknathananda


                                                  PRATICA  MEDITATIVA

- Massaggio agli emisferi cerebrali - Kaphalabathi

- Pranayama dei 5 Vaju - I venti che si scatenano nella tempesta sulla barca di Giona

- Asana : navasana ( la barca ) - Matsyasana ( il pesce )

- Pratica di Yoga Nidra ( Visualizzazione creativa della nave , oscurità / luce , rinascita )

- Pratica di Yoga della Risata - Hasya Yoga 

SANSONE...UN REFRAMING NAUFRAGATO



( Annibale Carracci 1588 " Sansone in carcere)


Sansone : il Rambo di Dio !  Il Guerriero ( = Virat ) per antonomasia , un " macho " ante-litteram tutto muscoli , dotato di astuzia tattica , ma non stratega intelligente , nemico giurato dei Filistei , una vita avventurosa , passionale , incontrollata , che non riesce ad approdare , come altri eroi biblici ad un "rinnovamento interiore" ( Re-framing = nuova visione di vita ) , ma al contrario naufraga in fragorosa caduta , rovinosa per se e per gli altri , i filistei appunto , fino alla rovina del tempio (=corpo) .


La madre , sterile per molti anni , riesce ad ottenere dopo molte insistenze e preghiere al Signore , la grazia del suo concepimento , con la promessa di consacrarlo al " Nazireato " che prevedeva di tagliare i capelli. 


Cresce forte , Sansone , porta in se la forza che gli viene dal Signore e come giudice eletto dal popolo , è chiamato a difendere e liberare il popolo dalla signoria dei Filistei ; fa a pezzi un leone che trova sulla sua strada ; pone indovinelli maliziosi con forti penali ai suoi nemici ; scaglia volpi , alle cui code aveva legato fascine di legno incendiate,  nei campi dei Filistei , rivelandosi così anche abile guerrigliero ,  e come tutti i guerrieri e palestrati , si sa , ama molto il  riposo del guerriero , cioè : le donne !

Non importa siano esse ebree o non , a lui non interessa , anche i nomi di esse non abbondano , solo di una se ne saprà l’appellativo e quella si , se la ricorderà anche lui molto bene , cioè : Dalila !
Sarà infatti questa , che dopo averlo “ depilato “ ( o pelato ben ben bene , come antica consuetudine del "femminile" prostituito ) , lo consegnerà in mano ai Filistei , procurandogli un finale tragico e rovinoso tra le macerie del tempio , insieme ai suoi nemici .
                                                                           ( Dalila taglia i capelli a Sansone )
Sansone è il tipico guerriero , un ' archetipo  ambiguo , come il “ Marte latino ( Ares ) “ che da una parte è immagine della forza maschile positiva e dall’altra negativa con la sua propensione alla guerra e alla sensualità incontrollata .

In senso positivo , il guerriero sta a simboleggiare uno che sa far fronte alla propria paura prendendo in mano la sua vita ; il guerriero autentico combatte sempre per la vita , per qualcuno e mai contro qualcuno  e soprattutto per la pace dei popoli. Insomma per sviluppare il nostro autentico “ SE “ non si possono scansare i conflitti , ma è necessario canalizzare costruttivamente la nostra aggressività , che facilmente può trasformarsi in astio e odio ( vedi i guerrieri “ irriducibili “ dei nostri stadi domenicali ) .

La violenza è un rapporto inadeguato con l’aggressività , chi diventa violento viene dominato dall’aggressività. Il violento fa violenza a se stesso , uccide  la propria anima  !

Chi si espone all’archetipo del guerriero potrà essere ferito e finire in angoscia ; ma egli ha il coraggio di affrontare la vita con i suoi rischi e le sue ferite ;  al contrario di chi si rende  spettatore , e vedrà la vita fluire davanti a lui senza alcuna partecipazione . Il vero guerriero non agisce mai per cieco furore o desiderio di vendetta , non è violento , ma combatte per la pace , come guerrieri famosi alla stregua di Gandhi , o Martin L. King , ecc...
( Sansone vittorioso sui suoi nemici )

Ma Sansone , come tutti i forzuti di ogni tempo , ha il suo “ punto debole “ : i capelli !
Achille aveva il punto debole nel tallone , Sigfrido nella schiena.....ecc...ecc..Insomma quanti scendono in campo nella battaglia della vita prima o poi vengono feriti , proprio nel loro punto debole , perchè tutti lo abbiamo . Non si spiegherebbe perchè i sistemi politici creino gli apparati di spionaggio proprio per trovare il “ punto debole “ dell’avversario , per annientarlo ( magari appostati con fotocamera o attaccati al telefono ) e consci di ciò tanti uomini si “ corazzano “ psicologicamente dietro ruoli artefatti rifiutando di esporsi ; al contrario chi veramente uomo è , conscio delle sue debolezze , si espone comunque prendendosi le sue responsabilità !

                                                                     ( Sansone si scioglie dai legami )


Sansone mostra di sapersi liberare dai legami ( = corde ) con cui hanno tentato d’incatenarlo i suoi nemici , anche tra i suoi stessi conterranei e familiari , per consegnarlo ai Filistei , dando così l’immagine dell’uomo libero e indipendente anche dai vincoli di parentela e di cordate di partito , distante da ogni interesse personale o di gruppo .


Sansone non mostra spiritualità alcuna nel suo comportamento , non lo si coglie mai , a differenza di tanti esempi biblici a colloquio con Dio , forse a motivo della scarsa propensione degli uomini per la spiritualità che  contiene troppi elementi  “ tranquillizzanti e soporiferi “ minacciosi per  la forza del guerriero . così necessaria nell’ambito del “ cammino spirituale“ . Eppure la " Spiritualità " ha caratterizzato  molte  stagioni in epoche diverse  della “ Cavalleria Spirituale “ e della lotta contro le passioni e i demoni !


S. Benedetto da Norcia arrivò a parlare  della “ Militia Christi “ , esèrcita con le armi dell’obbedienza e del servizio a Cristo Re , cosa che a quel tempo attrasse non pochi e forti giovani , al contrario del tempo attuale , che vede molti uomini depressi e in fuga ,  rivolgersi a una  spiritualità sdolcinata , di genere . Si tratta di diventare monaci/guerrieri interiori , che rimangono sulla breccia , non arretrano , e realizzano il cammino interiore cui sono chiamati. 


S. Giorgio , S. Acazio , S. Maurizio , sono tra i nomi di guerrieri più noti , ma non mancano altri nomi significativi , come S. Ignazio p.e. Il Medioevo ci restituisce l’immagine di un guerriero/Cavaliere educato ai valori della battaglia , del servizio , della disciplina dell’amore , disciplinato anche nei rapporti con la “ donna “ , la “ Dama “ che ogni Cavaliere era chiamato a servire ;  quindi anche l’erotismo , diventa un “ erotismo adorante “ e ben lontano dalla grossoloanità e dalla rozzezza . 


Certo ai nostri giorni è difficile immaginare un rapporto uomo donna in quei termini , in quanto  impossibilitati storicamente a riproporre  questo amore cavalleresco , ma possiamo imparare a collegare in noi l’uno con l’altro , il virile “ guerriero “ e il tenero “amante “ , come nell'archetipo ben riuscito  del Re Davide .


Sansone è fortemente radicato nel " muladhara chakra  " in cui si è concentrata tutta l'energia " sattvica" del  desiderio materno ;  energia copiosamente  travasata nello "svadisthana chakra" , che lo rende " rajasicamente " amante potente e sensuale , ma sostanzialmente superficiale , incapace di approfondire i " rapporti " , più vicino alla "sveltina" , che a una espressione tantrica e sattvica della sessualità ; nel "manipura chakra" , centro del fuoco e dei rapporti sociali , presenta una inevitabile tendenza rajasica allo scontro fisico , mirante alla necessaria dis-truzione dell'altro , senza concessione alcuna a qualsivoglia tentativo diplomatico , tutto deve essere risolto con l'uso della forza .


Sansone rimane relegato nell'ambito coscienziale dei chakra legati all'istintualità e alla passione ; infatti  non accederà all'area dei sentimenti profondi , "anahata chakra" , nè all'area della parola  , " vishuddi chakra " , dal momento che menava solo le mani e soprattutto non raggiungerà " ajina chakra " , l'apertura metafisica del " terzo occhio " , apertura offuscata e preclusa dalla sua sensualità incontrollata . Sansone , prigioniero e schiavo delle passioni ( i Filistei ) subirà l'accecamento "tamasico" degli occhi e solo a quel punto comprenderà il fallimento della sua esistenza , avendo mancato l'obiettivo ontoligico di ogni esistenza e cioè : il ricongiungimento con Dio , con la sorgente !


Una furia distruttiva di odio e di disperazione lo indurrà , in un ultimo titanico sforzo , a scrollare le " due colonne " ( IDA = luna = femminile e PINGALA = sole = maschile ) fra le quali era incatenato , decretando in tal modo la distruzione del " Tempio " , del suo corpo  e di quello dei Filistei al grido del famoso andante : < Muoia Sansone con tutti i Filistei > .



Sansone non raggiungerà  "sahasrara chakra" , l'illuminazione , non diventerà un " Bodhisattva " (= guerriero illuminato )  perchè il suo maschile e il suo femminile non si sono congiunti e lo "squilibrio" spirituale , psichico , gli ha fatto perdere da ultimo il corpo !



                                                                         RIFLESSIONE

- Spirito guerriero costruttivo / distruttivo
- Bodhisattva (=guerriero illuminato )
- Sansone doma i leoni , ha un buon rapporto con la propria aggressività
- La violenza è l’approdo in senso distruttivo dell’aggressività , prima contro gli altri e da 
  ultimo si ritorce contro se stessi .
- Il peccato acceca Sansone , che non riesce a dominare i “ centri “ (=chakra) inferiori del 
  suo corpo.
  Sansone manca il bersaglio “ ontologico “ dell’esistenza.
- La canalizzazione dell’erotismo , funzionale alla realizzazione del “ Vero SE “
- Sforzo ( maschile )  / Accoglienza  ( femminile )
- Riunire la Polarità Maschile e la Polarità Femminile...saper combattere e saper amare 
  proprio dell’archetipo del “ RE “ ( = Davide )
- Diventare Re = diventare responsabile della propria vita ; regnare nella propria anima ; 
  dirigere consape=volmente i propri passi.... non rimanere un “ puer aeternus “ 
  intrappolato nel complesso di Peter Pan, dove Pan simboleggia il “ tutto “ , tutte le 
  potenzialità di essere a cui l’uomo non vuol rinunciare nel proprio egoismo.