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giovedì 24 novembre 2011

LA CROCIFISSIONE : TORTURA O TRASCENDENZA ?



Le psicoterapie contemporanee, eredi sorprendenti e inattese della antiche saggezze, non sdegnano  di assumere un'aria tra lo scientifico e il misterioso: musicoterapia, analisi transazionale, programmazione neurolinguistica, sofrologia, gestalt, metascrittura, biodanza, danzaterapia, immaginazione proiettiva, reiki, grafologia,  ipnosi eriksoniana, processo Hoffman, somatologia, lying, terapia primale, bioenergia, terapia comportamentale, grammatica emozionale, somatorelaxologia,  rebirth terapia,  respirazione oleotropica, kiniesologia, terapia biosistemica, art-terapia, sciamanesimo, numerologia,  sessuologia, coaching, enneagramma, senza peraltro dimenticare  le diverse forme di  psicoterapia analitica, sono solo alcune delle tecniche più in voga che danno la misura di quanta buona salute goda la creduloneria nelle società cosidette "sviluppate".

In effetti  viviamo in una società in cui  è avvenuto uno sviluppo ipertrofico dell'anima, intesa come  ipersensibilità ai propri malesseri  fisici, interpretati quasi sempre come un riflessi di disturbi di natura psichica, psicologica, ereditaria e perfino karmica. Non è un caso che siano le donne a trainare, come sempre, uno spostamento collettivo della percezione su temi  che appartengono di  diritto alla dimensione psichica, considerata dagli alchimisti  la "parte femmina" dell'unità vivente.

Eppure, pur tra mille inganni, imbrogli e manipolazioni compiuti sull'ingenuo "corpo psichico" femminile, sta avvenendo gradualmente la lenta metamorfosi dell'Anima Mundi  descritta   dalla spiritualità  alchemica-cristiana quando afferma  la possibilità di una "salvezza dell'anima".

Gli alchimisti rinascimentali, più avveduti sulle tecniche di persuasione di origine religiosa e politica, hanno sempre messo il dito sulla "piaga secolare": la salvezza è possibile, ma non per conquistare un ipotetico regno dei cieli, ma da "chi e da cosa" ci si deve salvare?
Per l'alchimia greca, erede di quella persiana, induista e forse himalayana, l'anima è duale. Anima psichica e anima razionale convivevano all'origine  all'interno di ogni essere. Platone lamenta per primo che con l'avvento dei commerci e il fiorire della civilizzazione,  l'anima psichica decade dal suo compito di ispiratrice e di guida dell' intelligenza umana per cedere invece  lo scettro a forme razionali di organizzazione sociale che hanno il compito di educare la psiche individuale e collettiva a  selezionare i compiti più adatti e utili per la sopravvivenza. 
Precipitando nel mondo della materia, l'anima psichica (Lucifero) si è così corrotta e da angelo "portatore di luce" è diventata  la "fomentatrice" di ogni male e corruzione.  
La salvezza dell'anima invece non può fare a meno della sua componente psichica. Le tecniche di guarigione sono ancora una volta espressione di una volontà subconscia di controllo, persuasione, suggestione e manipolazione di ciò che gli alchimisti considervano la "fonte di ogni trasformazione".
E' attraverso la metamorfosi dell'anima psichica in coscienza razionale e intelletto intuitivo che può compiersi infatti la Redenzione dell'Io annunciata dal cristianesimo.
Purtroppo abbiamo perduto alcuni pezzi per strada in questi ultimi secoli di cattolicesimo dogmatico e secolare.  

La Redenzione dell'io  è un lungo cammino di trasformazione dell'energia primaria  (lo Solfo degli istinti) che diviene spirituale nel giorno del Battesimo, ma continua ad evolvere in consapevolezza, conoscenza e coscienza di sé (il Mercurio) attraverso il superamento delle prove e delle tentazioni e la loro metabolizzazione nella memoria evolutiva  (i Sale e i chakra della tradizione tantrica) 
Anche la logica degli artisti rinascimentali  ha una radice alchemica.
Il Cristo alchemico è all'interno di ogni individuo che affronta le prove della "cancellazione del punto di vista personale" (la conversione di san Paolo), della "disidentificazione con l'ego, l'individualità, l'identità, la personalità e persino con il carisma spirituale (la Kènosis di Giovanni Battista) e infine accetta il rovesciamento dei dogmi della chiesa o di ogni altra istituzione (san Pietro impiccato a testa in giù) attraverso la comprensione della verità interiore.
Il Cristo degli alchimisti orientali e occidentali è il Se, ovvero uno stato di assoluta perfezione conquistato dall'individuo che trascende l'aspetto illusorio dell'esistenza (l'identificazione) e apre gli occhi sulla dimensione conflittuale provocata dall'esercizio della libido che si manifesta , in forme molto sottili, anche nel mondo delle idee, della cultura e della religione. 

La perfezione di Cristo emerge quindi alla fine di un processo di "crocifissione dei tre ego" che danno corpo alla manifestazione della libido nel mondo.

Diego Velazquez sintetizza il concetto nel "Cristo crofisso" , mettendo in risalto la scritta I.N.R.I.. metafora di una progressiva morte dell'ego materiale(gesù falegname), dell'ego sociale (il Nazareno) e dell'ego culturale e spirituale (il Re dei Giudei).



Velazquez riporta completamente l'iscrizione sopra la croce, a stigmatizzare il carattere iniziatico dell'evento, non più concepito come la morte di un "capro espiatorio" che si immola per la salvezza dell'umanità intera, ma come rappresentazione simbolica del processo di "morte" dell'ego e rinascita nel Se. 



La crocifissione rappresenta un passaggio iniziatico a un diverso livello di coscienza che viene compiuto dall'individuo quando diviene consapevole, al termine della metamorfosi dell'anima psichica e a delle prove della vita (il karma), dell'inutile attaccamento ai beni materiali, al successo sociale  e alle ideologie o alle proprie convinzioni.

Il distacco dal mondo della materia  proietta  l'anima psichica fuori da ogni forma di "malattia" sociale. Dopo la "deposizione" dalla croce,  gradualmente emerge la "coscienza razionale intuitiva" in grado di evolvere  la pulsione psichica istintiva, in pulsione creativa e cognitiva . La pulsione resta, non deve essere inibita o assorbita dalla razionalità, poichè la pulsione è la fonte della gioia, del piacere sensoriale e della  percezione intuitiva della verità, così come si presenta al primo sguardo. 


  

   

LE STAGIONI DELL'ANIMA



Gli alchimisti del Rinascimento  avevano intuito che la "Primavera" non è solo la stagione degli amori e del risveglio dei sensi, ma è anche il periodo in cui  il "nitrogeno" (il raggio di luce bianco e rosso) presente nell'atmosfera scende sulla terra per "veicolare"  le frequenze  infrarosse che stabiliscono un contatto diretto con gli istinti (il bue), le pulsioni (la pecora)  e la libido creativa (gli uomini e le donne).

Mentre in Novembre il nitrogeno ritorna verso l'alto, riportando le "anime dei defunti" verso le sfere più elevate,  in Aprile e Maggio la luce infrarossa raggiunge il suo apice di  intensità e penetra sia nel mondo vegetale che in quello animale e umano. Anche la luce spirituale si propaga nelle frequenze  degli infrarosssi.

L'eros, l'amore e la passione per la bellezza delle donne e della natura sono veicolati  nell'etere di coloro che sono sensibili alle frequenze  infrarosse (ghiandola ipotalamo) e sono allo stesso modo capaci di filtrare e setacciare le frequenze  (la ghiandola pineale) all'interno della memoria emotiva,  fondamento della memoria evolutiva  in grado di sostenere ogni forma di alchimia interiore.

Gli alchimisti che stabiliscono un contatto tra la ghiandola dell'ipotalamo (venere in ariete) e la ghiandola pineale (venere in bilancia) sono in grado di espandere la percezione sensoriale e stendere così i cinque teli che permettono di raccogliere la "rugiada celeste",  il conduttore invisibile dell'Eros, della Bellezza, della Verità. 

Il corpo delle modelle sapientemente illuminate dall'arte dei fotografi rappresentano  il mezzo ideale per stimolare  il collegamento tra Eros e Bellezza. L'arte, la moda e la pubblicità utilizzano  le stesse frequenze, poichè è solo all'interno di queste che avviene lo scambio simbolico tra l' anima e gli oggetti che  comunicano "la verità divina".

I cinque teli rappresentano i cinque tipi di ricezione delle frequenze: i sensi corporei, i sensi psichici, i sensi della mente, i sensi della coscienza e i sensi dello spirito. Ogni  frequenza è selezionata, setacciata e archiviata nella memoria dell'anima (l'emisfero destro).

"I sensi corporei possono essere tratti in inganno, ma non i sensi che l'anima utilizza per accogliere la Verità, ovvero la "luce di Dio" (Sant'Agostino). La consapevolezza di  percepire la Luce Divina con i sensi dell'anima viene definita da Agostino come "Animo":

"Entrai nella sede del mio stesso animo, che è nella mia memoria, giacché l'animo si ricorda anche di se stesso. Dio non si può vedere che con l'animo, e tuttavia non può essere visto come animo. Dove, dunque, ti ho trovato per conoscerti, se non in Te, al di sopra di me?"



 Per gli alchimisti c'è solo un modo di  "leggere" la Realtà in modo certo: la Percezione. Ma per esercitare  le facoltà della percezione, chiamata in gergo alchemico "la nostra Arte", è indispensabile compiere due atti rivoluzionari per la mentalità occidentale:  astenersi dall'azione e rinunciare alla pretesa di interpretare e quindi fissare la realtà  con leggi, teorie, dogmi, teoremi scientifici, economici , sociologici e matematici.



Il primo atto  è stato descritto da Botticelli nel dipinto "Venere e Marte". Venere è completamente vestita, segno che non deve espletare nessuna funzione corporea sollecitata dall'eros, dall'amore o dalla passione dei sensi. Marte  invece è nudo e addormentato, a dichiarare che  la pulsione sessuale, il desiderio creativo  e la libido di agire  sono in uno stato di immobilità, come quello che  si realizza durante le fasi di riflessione o di meditazione. 

Venere inoltre si trova a sinistra, dove per convenzione sorge il sole, ad indicare che le facoltà dei sensi sono concentrate nell'atto di percepire e non di agire. Venere vestita è l'emblema della percezione in azione, considerata dagli alchimisti  il principio  di ogni conoscenza, di ogni indagine e scoperta di ciò che è vero, eterno e immutabile. La percezione di Venere è la stessa percezione delle "donne alchimiste", per loro natura attente a selezionare gli elementi ( i tre satiri) che disturbano, ostacolano e distorcono la visione della realtà.

I tre satiri impugnano infatti una lancia con l'intento di  accecare Marte al fine di sostituire la visione di ciò che è  reale, con una sua improbabile interpretazione. Parole, idee e teorie, come afferma il sociologo Edagar Morin, traducono la realtà in modo insufficiente ed erroneo e  producono un'idea distorta e spesso capovoltà di ciò che è vero, giusto e buono per l'individuo e la società (il quarto satiro sorregge il gomito di Marte e infila  uno strumento di misurazione capovolto tra il dito medio di Marte e il terreno/realtà).

Tuttavia evolvere nella percezione richiede alcuni passaggi iniziatici che nemmeno le donne  sono in grado di affrontare senza la giusta dose  di "ragionevole follia".

 Bosch è  il maggior interprete delle iniziazioni  alla percezione alchemica. I soggetti a sfondo religioso hanno il preciso scopo di indirizzare l'interpretazione delle immagini su un piano spirituale elevato,  dove convivono  i  "nobili" sentimenti della rinuncia, del sacrificio, dell'abbandono, del perdono e della compassione  e  della dissoluzione dell'ego.





E' in quest'ottica che si deve interpretare la serie di opere  in cui raffigura "Cristo portacroce" dipinto  da Bosch in mezzo ad una accozzaglia di gente che parla senza pensare, che bestemmia parole senza senso, che discute unicamente per convincere, suggestionare o manipolare la psiche altrui. Anche chi tace, come la donna che mostra l'icona di Cristo dipinta su una tela, interpreta la realtà mistificando la verità attraverso la proiezione di immagini conformi agli scopi che la "libido spirituale"  indotta dalla religione si prefigge. 


Cristo portacroce è l'emblema della consapevolezza di vivere in un mondo farneticante, meschino, volgare e ignorante. Le parole, le idee, le opinioni, le teorie, le filosofie, i principi e i dogmi rappresentano il tentativo di inchiodare la realtà a una Verità Assoluta (Dio), mentre per Bosch (e gli alchimisti orientali) la Verità è sempre relativa a un periodo storico, a una cultura o una condizione economica-lessicale. A volte la Verità è abbastanza forte e incisiva nel convincere l'anima degli uomini, altre volte è debole e frammentata,inadeguata e incapace a descrivere la Realtà assoluta testimoniata da Cristo.

Il Cristo dipinto da Bosch sale sul Calvario portando la croce della  rinuncia dell'intelletto razionalizzatore a interpretare la Realtà secondo schemi predefiniti, poichè in ogni situazione critica, anche la più banale, deve essere comunque fatta la volontà del "Padre mio", metafora di una precisa volontà di  perseguire le Leggi evolutive (la Verità alchemica) suggerite dalla "percezione di Venere", in grado di vedere amore, bellezza e perfezione aldi là delle parole, delle critiche e delle regole conformi al gusto della massa. 

Verità e Realtà sono i due assi della croce che il filosofo alchimista di Bosch aiuta a 'sollevare', affinché la consapevolezza  degli errori compiuti dall'intelletto egopatico, egocentrico e finalizzati agli scopi (il fine giustifica i mezzi) conduca alla Ragione, quella alchemica. 




LA PROPRIOCEZIONE DELL'ALCHIMISTA : IL FIUTO DEL DENARO




La percezione, come hanno spesso ribadito i neuroscienziati,  influenza i meccanismi di pensiero che sono alla base di ogni forma di consapevolezza. Se mi accorgo di ciò che accade fuori di me, qui e ora, e sono consapevole dele mie sensazioni, posso stabilire una connessone significativa tra la percezione visiva (esterocezione) e la percezione sensoriale (enterocezione).

Lo scambio di informazioni che avviene tra interno ed esterno, tra  l'enterocezione e l'esterocezione, è definita  "propriocezione", considerata dagli alchimisti rinascimentali la prima forma concreta  di Arte Alchemica. Se si presta attenzione alle sensazioni corporee, soprattuto nelle situazioni di contatto reale (ma anche virtuale), è possibile individuare con un certo anticipo  gli elementi che saranno utili o dannosi per la nostra evoluzione.

Il concetto di utilitarismo, ritenuto dagli alchimisti del '700 (gli illuministi) uno dei fenomeni più importanti per la sopravvivenza della specie e dell'individuo, non deve essere frainteso. Nel linguaggio astrologico la propriocezione è identificata con la "Venus in taurus", la Venere nel segno del Toro, pianeta e divinità propizia per la sua capacità di individuare  le vibrazioni dell' oro, del denaro e della ricchezza in genere.

La propriocezione  è di fatto  il senso del fiuto, ovvero la capacità di selezionare con lo sguardo connesso ai due lobi frontali (sintesi incrociata di enterocezione ed esterocezione) le frequenze di luce che avvertono della presenza  della ricchezza, sia essa materiale o spirituale. 

L'alchimista quindi è guidato dalla divinità interiore (la Dea Lakshmi dei tantrici) a intraprendere un viaggio per conquistare sia l'oro dei filosofi (la mente intuitiva),  il denaro che garantisce serenità, tranquillità e la possibilità di continuare a svolgere una vita creativa.

In questo senso l'artista alchemico, ovvero l'alchimista che persegue lo sviluppo delle sei modalità della percezione, non potrà mai essere un "rinunciante", un "mistico" , o un "asceta", ma ricercherà istintivamente la "via di mezzo", l'unica che lo condurrà ad assaporare i frutti della  felicità terrena, bellezza (venere in bilancia), coscienza (venere in scorpione)  e conoscenza della verità (venere in ariete).